03.02.2021
A Napoli è nata una bellissima usanza che poi, pian piano, si è diffusa in tutta Italia.
Quella del “caffè pagato”o, per essere più precisi, del “caffè sospeso”.
Vediamo insieme di cosa si tratta.
Si tratta di un’usanza che risale all’epoca della Seconda guerra Mondiale per quel che ci è dato sapere.
Si dice infatti che, a quell’epoca, periodo molto difficile per la città e per i suoi abitanti, nacque l’abitudine, tra i cittadini più abbienti, di recarsi al bar e di non ordinare uno, bensì due caffè.
Uno di essi sarebbe stato consumato, l’altro invece, lasciato per un prossimo cliente che non se lo fosse potuto permettere.
Foto: Paolo Gallo
Di quest’usanza parla anche lo scrittore e filosofo partenopeo Luciano De Crescenzo, quando, riferendosi all’usanza del “caffè sospeso” ci racconta: “Quando qualcuno è felice, a Napoli, paga due caffè; uno per se stesso, ed un altro per qualcun altro. È come offrire un caffè al resto del Mondo”…
Trovo che questa cosa sia meravigliosa, magica, retaggio di un tempo, di un’eleganza e di una bontà che dobbiamo tenerci stretti.
Se avrete modo di passeggiare per Napoli, perderevi nei suoi vicoli, ascoltate gli schiamazzi che provengono dai portoni e dai balconi.
Ammirate i colori e le contraddizioni.
Annusate l’aria, aprite i vostri sensi…
Sentirete inconfondibile il profumo del caffè che proviene da uno dei tanti bar della città.
Foto: Italia dietro l’angolo
E se avete avuto una bella giornata, se quel giorno avete ricevuto una bella notizia, se siete felici, fatelo anche voi.
Lasciate un caffè pagato, lasciatelo ad uno sconosciuto, che nel suo cuore vi ringrazierà per aver pensato a lui.
È un gesto d’amore, di grande umanità, che di questi tempi scaldano il cuore e fanno tornare il sorriso.
Buon caffè amici.
Foto: Italia dietro l’angolo
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